Comprare casa senza mutuo: Affitto con riscatto o Leasing Immobiliare

Comprare casa senza mutuo: Affitto con riscatto o Leasing Immobiliare

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Con il Decreto Sblocca Italia si torna a parlare di affitto con riscatto mentre con la Legge di stabilità 2016 si è ripreso il tema del leasing immobiliare, se ne parla già da qualche anno come forme alternative per comprare casa, ma in cosa consistono e quali sono le opportunità che potrebbero offrire…vediamole insieme!

AFFITTO CON RISCATTO

Lo scopo principale dell’affitto con riscatto (rent to buy) è abitare una casa di cui non si è subito proprietari, ma che in futuro potrebbe diventarlo, pagando un canone concordato di cui una parte viene tenuta valida come caparra per l’eventuale acquisto finale, trascorso un periodo definito dal contratto.

Consente quindi di non perdere interamente i soldi dell’affitto che si versano, bloccare il prezzo dell’immobile al momento della stipula del contratto e capire se è la casa realmente a misura per noi.

Il fatto di non essere subito proprietari, ma di diventarlo successivamente, consente inoltre di non sostenere subito le tasse-imposte sulla casa.

Tuttavia bisogna stare attenti quando si sceglie questa opzione, in particolare se si è nella situazione in cui non si possiedono risparmi o garanzie che possono sostenere e/o supportare l’acquisto finale. Può essere una valida opzione se si ha a disposizione una buona somma di denaro e bastano pochi anni per raggiungere la cifra finale da coprire, oppure se si ha bisogno di un periodo predefinito per ottenere un mutuo dagli istituti di credito (ottima la possibilità di poter bloccare il prezzo dell’immobile).

Infine, nel caso in cui si decida trascorso il periodo di affitto stipulato, di non acquistare l’immobile il canone versato viene perso. Quest’ultimo potrebbe essere più oneroso rispetto a un canone di affitto standard quindi la scelta va fatta con le dovute valutazioni.

LEASING IMMOBILIARE

A differenza dell’affitto con riscatto il soggetto, che mette a disposizione per uso abitativo l’immobile, nel leasing immobiliare deve essere una banca o un intermediario finanziario, il quale si obbliga nei confronti del cliente di far costruire o acquistare una casa secondo le indicazioni di chi la abiterà.

Chi abita l’immobile deve corrispondere un canone che viene definito in base al prezzo d’acquisto della casa e alla durata del leasing stipulato. Alla fine di tale periodo, l’inquilino può decidere di riscattare la casa oppure di cambiare appartamento, l’unica nota importante è che il suddetto immobile risulti sempre come abitazione principale.

Questa tipologia di contratto consente una detrazione fiscale del 19% del canone e degli oneri accessori, ma legata a determinati requisiti, ossia:

  • bisogna avere meno di 35 anni;
  • reddito annuo non superiore ai 55.000 euro;
  • è possibile detrarre anche la maxi-rata finale, nel caso di acquisto, su un importo massimo di 20.000 euro.

 

Come per l’affitto con riscatto (rent to buy) bisogna tenere presente che il canone da corrispondere potrebbe essere maggiore di un affitto normale, quindi la scelta di questo tipo di contratto va commisurata al reale vantaggio che potrebbe portare.